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Dott.ssa Psicologa - Psicoterapeuta
Teresa D'Angiò
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“I problemi personali sono qualcosa di inevitabile, nessuno può sfuggirvi totalmente, ma ciascuno di noi può imparare delle capacità che lo aiuteranno a minimizzare la minaccia che essi portano”.

(M.J.Mahoney, “Cambiare se stessi”, Edizione Astrolabio)
Disturbi del Comportamento Alimentare

Sono caratterizzati dalla presenza di marcate alterazioni nel comportamento alimentare, nella perce-zione del peso e dell’immagine corporea e da una scarsa autostima. Elemento cognitivo centrale è il giudicare il proprio valore principalmente o esclusivamente sulla base della forma o del peso corpo-reo. La persona che presenta uno di questi disturbi ha convinzioni estremamente negative rispetto a se stessa: bassa stima di sè, tendenza a svalutare o a valutare negativamente le proprie capacità e i propri comportamenti. Inoltre, caratteristico è il perfezionismo: orientamento verso alti standard di prestazione che vengono spesso disattesi generando grande frustrazione, disistima e nuovi tentativi sempre più estremi per raggiungerli. Infine caratteristico è il giudizio rigido per cui ogni piccolo erro-re o “sgarro” viene considerato un fallimento totale.

•  La bulimia nervosa, è caratterizzata da: ricorrenti abbuffate ( mangiare in un definitivo periodo di tempo una quantità di cibo significativamente maggiore di quello che la maggior parte delle per-sone mangerebbe nello stesso tempo e in circostanze simili; sensazione di perdere il controllo durante l’episodio ); ricorrenti e inappropriate condotte compensatorie per prevenire l’aumento di peso ( vo-mito autoindotto, abuso di lassativi/diuretici/altri farmaci, digiuno, esercizio fisico eccessivo ). Ciò si verifica in media almeno due volte alla settimana per tre mesi ed i livelli di autostima sono influenza-ti dalla forma e dal peso corporei.

L’anoressia nervosa, la persona presenta un rifiuto a mantenere il peso corporeo al di sopra del peso minimo previsto per l’età e la statura ( ha un peso al di sotto dell’85% del peso normale ). Ha un’intensa paura di acquistare peso o diventare grassa anche quando è sottopeso. Si rifiuta di am-mettere la gravità della condizione di sottopeso ed i livelli di autostima dipendono dal peso e dalla forma. Nelle femmine dopo il menarca si verifica l’amenorrea. Il soggetto può impegnarsi in abbuf-fate, condotte di eliminazione e restrizioni.

Il disturbo di alimentazione incontrollata, la persona presenta episodi ricorrenti di alimentazione incontrollata associati a vari sintomi: mangiare molto più rapidamente del normale; mangiare fino a sentirsi spiacevolmente pieni; mangiare grandi quantità di cibo anche se non ci si sente fisicamente affamati; mangiare da soli a causa dell’imbarazzo per quanto si sta mangiando; sentirsi disgustati verso se stessi, depressi o molto in colpa dopo le abbuffate; marcato disagio riguardo al mangiare in-controllato. Il comportamento alimentare incontrollato si manifesta mediamente per almeno due giorni alla settimana in un periodo di 6 mesi e non risulta associato all’uso sistematico di comporta-menti compensatori inappopriati ( uso di purganti, digiuno, eccessivo esercizio fisico ).

L’obesità, è una patologia medica anche se a volte è associata nell’eziologia o nel decorso a fattori psicologici e può presentarsi assieme a o come causa e/o effetto di un disturbo del comportamento alimentare. E’ una patologia cronica e come tale richiede una gestione medica a vita e le figure di ri-ferimento principali sono di tipo medico e nutrizionale. Il problema principale sembra essere non tan-to il calo di peso iniziale ma il risultato a lungo termine, poichè la maggior parte dei pazienti riprende peso dopo averlo perso. La causa dell’obesità non è riconducibile esclusivamente ad abitudini ali-mentari maladattive che portano ad un’iperalimentazione e ad un’assenza di attività fisica. Ci sono infatti anche aspetti biologici e fisiologici responsabili di sovrappeso e obesità.

Approfondimenti su alcuni disturbi
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